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Showing posts from 2017
 “Viaggiatrici e reporter” foto di Annalisa Ceolin Nei prossimi mesi a partire dal 12 giugno, anche all’Istituto Italiano di Cultura di Londra, si potrà partecipare a quella che in Inghilterra è una forma diffusa di socializzazione : il bookclub . Aperto a chiunque voglia leggere e discutere in italiano, il book club ogni mese fino a novembre, sceglierà democraticamente tra le proposte delle partecipanti il libro da leggere e discutere per il mese a venire avendo per tema conduttore “Viaggiatrici e Reporter”. Il viaggio si può declinare in molti modi, da quello tradizionale di esplorazione di luoghi sconosciuti, a quello della recente letteratura femminile “viaggio esperienziale” di trasformazione e rinascita. C’è il viaggio di chi è costretto a lasciare la sua terra spinto dalla povertà, dalla guerra, dalla siccità e quello di chi si fa testimone della sofferenza altrui, altrove. C’è il viaggio lento del camminare, di chi va in bicicletta o in vespa e sperimenta l’

Elena Ferrante's My Brilliant Friend in London

A literary phenomenon turned theatrical event Elena Ferrante gode di un grande seguito in Inghilterra e oltreoceano. La rivista The New Yorker ospita spesso interventi e recensioni sui libri della nostra autrice di cui segue la carriera con appassionata attenzione. La stessa attenzione le viene dedicata dal The Guardian il quotidiano di qualità inglese, assieme al T he Times.   La fama della nostra autrice è ben salda anche nella lontana Australia! Ciò nonostante, ben sapendo tutto questo, sono rimasta piacevolmente sorpresa quando, l'altro ieri, ho trovato una brochure di presentazione  all'adattamento della sua quadrilogia al teatro Rose di Kingstone: adattamento in due atti di April De Angelis con la regia di Melly Still che condensano le vicende delle due amiche Elena e Lila dall'infanzia ai sessant'anni in due atti distinti che la spettatrice e spettatore possono vedere anche in giorni successivi. Considerata oggi una della voci più coinvolgen

Utopia e disincanto secondo Claudio Magris (4)

"La fine e l'inizio di millennio hanno bisogno di utopia unita a disincanto. Il destino di ogni uomo, e della Storia stessa, assomiglia a quella di Mosè, che non raggiunse la Terra Promessa, ma non smise di camminare nella sua direzione. Utopia significa non arrendersi alle cose così come sono e lottare per le cose così come dovrebbero essere; sapere che il mondo, così come dice un verso di Brecht, ha bisogno di essere cambiato e riscattato. [...] Ogni generazione e ogni individuo devono rifare, e non solo una volta, l'esperienza traumatica ma salvifica dei primi cristiani, che attendevano la parusìa, il ritorno del Salvatore che era stato loro promesso... Disincanto significa sapere che la parusìa non ci sarà, che i nostri occhi non vedranno il Messia, che l'anno prossimo non saremo a Gerusalemme, che gli dèi sono in esilio. [...] Utopia e disincanto anzichè contrapporsi devono sostenersi a vicenda. La fine di utopie totalitarie è liberatoria solo se si accomp

Utopia secondo Giovanna Foglia (2)

"Parole come utopia e comune  sono, oserei dire, ormai "fuori uso", comunque parole da usare con cautela, mi colpisce che tu le usi con grande disinvoltura, capisco che fanno parte del tuo bagaglio formativo e probabilmente non hai mai smesso di usarle da quando negli anni Settanta erano in voga, ideali di vita e tu eri giovane e vivevi l'esperienza delle comuni di Milano". Sto intervistando Giovanna Foglia nella sua casa delle Sciare in provincia di Lecce. Giovanna è la co-fondatrice del Trust Nel nome della Donna [vedi post precedenti] con cui ha dato vita all'Associazione Nazionale L'Alveare che fa testa all'Aleveare-Casa delle Donne di Milano e di Lecce e finanzia altre realtà a Bologna, Roma, Cagliari. Considerato il suo impegno e le sue realizzazioni a favore delle donne, l'intervista a Giovanna è il punto di partenza per libro-progetto sulle attiviste che oggi cercano di cambiare il mondo ognuna a modo suo. Nel corso dell'intervist